
Come ricorderete nel 2004 è passata la famosa legge 40 che impedisce, nei trattamenti di fecondazione assisita, la diagnosi genetica preimpianto e il congelamento degli embrioni. Una recente ricerca da parte del' University College Hospital di Londra, pubblicata sulla rivista "Le Scienze" di questo mese, ha fatto luce sugli effetti di questa legge.
È stato chiesto a pazienti stranieri di sei centri di fecondazione assisita in Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Slovenia, Spagna e Svizzera di spiegare le ragioni del loro viaggio. È risultato che in media ogni anno si muovono 25.000 donne. Su 49 nazionalità le italiane sono circa un terzo, seguite poi da tedesche e francesi. La ragione dello spostamento è per la quasi totalità delle intervistate evitare le restrizioni del proprio paese, tuttavia vi sono alcune differenze sostanziali. La metà delle francesi sono donne single o omosessuali e dunque che non possono ottenere la fecondazione ete

jacopo
Ciao,
RispondiEliminaJacopo il tuo post mi ha riportato alla mente un tema trattato da Stefano Rodotà ad un venerdì del direttore discutendo di "Democrazia e cittadinanza".
Il professore sottolineava come la legge si fosse adeguata all'evolversi dei problemi sociali, in particolare sottolineò come nacque la necessità di una legge sull'aborto. Le circostanze erano molto simili a quelle descritte da Jacopo per quanto riguarda la procreazione assistita. All'epoca non fu immediata la risposta politica al cambiamento sociale a cui si stava assistendo.
Speriamo che in questo caso specifico l'attesa sia più breve.
Elia