mercoledì 16 settembre 2009

Ma chi fa la fecondazione assistita?


Come ricorderete nel 2004 è passata la famosa legge 40 che impedisce, nei trattamenti di fecondazione assisita, la diagnosi genetica preimpianto e il congelamento degli embrioni. Una recente ricerca da parte del' University College Hospital di Londra, pubblicata sulla rivista "Le Scienze" di questo mese, ha fatto luce sugli effetti di questa legge.
È stato chiesto a pazienti stranieri di sei centri di fecondazione assisita in Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Slovenia, Spagna e Svizzera di spiegare le ragioni del loro viaggio. È risultato che in media ogni anno si muovono 25.000 donne. Su 49 nazionalità le italiane sono circa un terzo, seguite poi da tedesche e francesi. La ragione dello spostamento è per la quasi totalità delle intervistate evitare le restrizioni del proprio paese, tuttavia vi sono alcune differenze sostanziali. La metà delle francesi sono donne single o omosessuali e dunque che non possono ottenere la fecondazione eterologa in patria. L'80% delle italiane sono invece donne sposate che non possono sottostare ai limiti imposti della legge 40. Curioso no?


jacopo

1 commento:

  1. Ciao,

    Jacopo il tuo post mi ha riportato alla mente un tema trattato da Stefano Rodotà ad un venerdì del direttore discutendo di "Democrazia e cittadinanza".
    Il professore sottolineava come la legge si fosse adeguata all'evolversi dei problemi sociali, in particolare sottolineò come nacque la necessità di una legge sull'aborto. Le circostanze erano molto simili a quelle descritte da Jacopo per quanto riguarda la procreazione assistita. All'epoca non fu immediata la risposta politica al cambiamento sociale a cui si stava assistendo.
    Speriamo che in questo caso specifico l'attesa sia più breve.

    Elia

    RispondiElimina