
Forse qualcuno ricorda i tg degli anni 92 - 95. Io ero troppo piccolo, ho quindi solo dei vaghi flash. Probabilmente i primi articoli erano su Berlusconi. Però qualche volta si parlava anche di una nazione lontana non più di 1000 km da una qualsiasi città italiana, la Bosnia, dove si stava combattendo una delle guerre più sanguinose dell'ultimo secolo. E si parlava di una città, Sarayevo, con i suoi grattacieli che poteva sembrare anche Milano, sulla quale tutto a un tratto erano cominciate a piovere granate e proiettili di ogni tipo. Ma tutto questo sembrava lontano, come se fosse una delle tante storie d'Africa. Zlatko Dizdarevic', autorevole giornalista bosniaco ha scritto molti articoli in quel periodo tradotti poi per "Republica" e ora raccolti nel libro "Lettere da Sarajevo", Feltrinelli Editore. Nei suoi scritti traspare come gli abitanti di una città privata di acqua, cibo, riscaldamento, diritto alla vita, a pochi passi dall'Europa, si sentissero soli e presi quotidianamente in giro da istituzioni (in prima linea l'ONU) che pilotavano i mass media facendo credere a tutti che qualcuno stesse lavorando per mettere a posto le cose.
"Due notizie spettacolari per Sarayevo. Già da quindici giorni hanno ripreso a circolare i tram che collegano una parte distrutta della città ad una altra altrettanto distrutta; e con gran pompa è stata annunciata una partita di calcio tra la squandra della città e 

quella dei caschi blu.[...]Insomma che cosa hanno ottenuto con questo accordo quelli che hanno insistito per raggiungerlo? Ci hanno guadagnato un titolo efficiace per i media e l'ennesima illusione che qualcosa si stia pur muovendo, qualcosa di sostanziale. E invece nulla si muove; che il mondo abbia infine fatto qualcosa per Sarayevo è soltanto una triste e cinica finzione."

L'opinione pubblica, almeno quella occidentale, dovrebbe poter controllare ciò che accade nel mondo e smuover quindi i suoi governanti,eletti democraticamente. Ma il fatto che per cinque lunghi anni una città come tante altre sia rimasta sotto assedio a pochi passi dalla civile Europa è una scoraggiante prova che così sempre non è. Stiamo tutti bene attenti dunque.
jacopo
Dopo la seconda guerra mondiale sembrava che non ci dovessero essere piu' guerre in Europa, ma la fine della Guerra Fredda ha portato delle simpatiche novita' su questo fronte, fra cui la guerra bosniaca.
RispondiEliminaIn effetti sembra quasi che l'Europa abbia fatto finta di non vedere, spaventata dalla realta', dalle responsabilita' che comportava questo conflitto.