venerdì 25 settembre 2009

Il mercato feudale


Com'era bello quando a scuola studiavamo il feudalesimo: c'era il Signore che, in cambio di piccolissimi favori che consistevano in giornate intere gratuite di lavoro, assicuravano legalità e sicurezza nei propri territori. Era comunque un tipo di schiavitù..un po' più cortese!
Era bello perchè lo studiavamo a storia, ci sembrava lontano, era cultura...e oggi?
Oggi non c'è il feudalesimo, ma il lavoro nero è ancora meglio!
Sentiamo e vediamo numerosi clandestini che arrivano nel nostro Paese. C'è chi predica l'accoglienza e l'integrazione, chi invece vorrebbe delle misure stringenti e infine chi sostiene che senza gli immigrati molti lavori scomparirebbero. Tutto giusto, tutto opinabile...ma il tema non è l'immigrazione! Lo spunto di riflessione è la schiavitù del clandestino, causata purtroppo dai nostri cari concittadini.
Sono problemi noti a tutti, ma di rado ci si ferma a pensare alle modalità del lavoro nero:
nella nostra cara Italia Meridionale, i clandestini si ritrovano la mattina nelle piazze per essere caricati ogni giorno da chiunque ne abbia bisogno e portati nei campi a lavorare fino a sera per un salario dai 20 ai 40 euro giornalieri (se il Capo si è alzato bene). La sera vengono riportati in paese e via...Può essere un impiego orario, giornaliero, stagionale...basta saperlo, poi non rimane che cambiare piazza!Non si chiede il nome, nè l'età. Se a qualcuno serve un nero, va al "mercato" e lo compra. Tanti uomini lì, in piazza, immagino con un bel sorriso, pronti a esser caricati! Il Caporale Siciliano, il Signore del feudo...la differenza? Che almeno nel feudo si conoscevano i lavoratori e si lavorava per la propria dignità, per la sicurezza familiare. Nel 2009...si torna indietro!
La percentuale di lavoro nero è preoccupante: secondo le stime della Cgil sono circa un milione i lavoratori irregolari in agricoltura e rappresentano un quarto dell`economia informale.
Ancora più preoccupante però, nel mio modo di vedere, è il valore della vita umana che anche noi Italiani del XX secolo concepiamo in questo modo.

Consiglio la lettura dell'articolo di "terre libere", in cui vi sono alcuni commenti di lavoratori clandestini.

Giovanni

giovedì 24 settembre 2009

Il futuro dimenticato




Esportare la democrazia sarebbe bello. Si potrebbe pensare che così sia accaduto quando gli americani entrarono in italia e il popolo li accolse come portatori di libertà. Perchè così non và in tutto il mondo? Perchè in Iraq no? E in Afghanistan dove addirittura ci sono forze internazionali? Forse un problema è la fiducia della gente che, mentre in italia nel '44 era tutta rivolta all'America ricca e libera, adesso gli afghani ad esempio si fidano poco di una nazione che ha prima finanziato un governo (i talebeni appunto) e poi gli ha dichiarato guerra. In un intervista sul giornale "Leggo", il generale italiano Del Vecchio dichiara che ad ogni bomba che uccide un civile si deve ricominciare da capo a riconquistare il consenso. Pensare invece che in italia caddero migliaia di bombe americane in più e il consenso non diminuì mai.
L'obiettivo dei paesi ricchi deve essere di riuscire a non dimenticare nessun luogo sulla terra. Ogni posto lasciato a se stesso, raggirato (vedi Afghanistan e Iraq) e sfruttato non è solo un luogo dove i principi primi delle nazioni civili vengono annullati ma un luogo dove si prepara odio e si creano terreni fertili per guerre, emigrazioni di massa e dittatori sanguinari. Ignorare questo significa ignorare il futuro.
Certo, vedere soldati italiani morire non piace a nessuno. Piace molto meno vedere il popolo afghano soffrire la guerra ininterrotta dal 1979 (anno in cui l'URSS invade il paese) e sapere che gli unici che dovrebbero pagare per questo, ovvero quelli che hanno pensato solo all'oggi ignorando completamente il domani, non pagheranno mai.

venerdì 18 settembre 2009

Quando si fa il bagno?


Questa settimana è stata caratterizzata da un pentito della mafia ( Francesco Fonti ) che, come saprete, avrebbe confessato vari luoghi del mar Tirreno in prevalenza dove la 'ndangheta ha affondato numerose navi ripiene di scorie tossiche e forse anche radioattive. Siamo un popolo molto creativo ma stavolta non abbiamo inventato noi questa moda: molto meno clamore hanno fatto i morti e gli intossicati Africani che si sono visti rifilare sostanze inquinanti nei dintorni di Abidjan, la capitale della Costa d'Avorio, da parte di Trafigura, una società petrolifera britannica.
Come nel meraviglioso film, Erin Brockovich, da vedere assolutamente, la compagnia ha per prima cosa rinnegato tutto, diffidando qualsiasi media per le insinuazioni, per poi tentare di comprare il silenzio delle persone con un compenso economico.
Tutto questo si è venuto a sapere grazie all'intercettazioni di e-mail interne all'azienda, pubblicate da Guardian. Amnesty International, insieme a Greenpeace, hanno già dato corso ad un'azione legale.
Non è il numero di morti a dover rimanere impresso, ma il motivo per cui si arriva a tutto questo: trattare il petrolio con una sostanza altamente inquinante e poco costosa, il causting washing, vietato nella maggior parte dei Paesi, per poi smaltire illegalmente i pericolosi scarti di lavorazione in un continente dimenticato dal mondo. Quanto vale una vita umana?!Qualche centesimo?!Chiaramente dipende quale vita...
E se tutto questo accade in Gran Bretannia, di quanto dobbiamo immaginare sia più grande il giro di affari in un Paese caratterizzato dalla Mafia?!
Menomale c'è l'Africa, chissà se c'è stata buttata anche tutta la spazzatura di Napoli... ?!

Ringrazio Dario per aver fornito le fonti di questo articolo

Giovanni

mercoledì 16 settembre 2009

Ma chi fa la fecondazione assistita?


Come ricorderete nel 2004 è passata la famosa legge 40 che impedisce, nei trattamenti di fecondazione assisita, la diagnosi genetica preimpianto e il congelamento degli embrioni. Una recente ricerca da parte del' University College Hospital di Londra, pubblicata sulla rivista "Le Scienze" di questo mese, ha fatto luce sugli effetti di questa legge.
È stato chiesto a pazienti stranieri di sei centri di fecondazione assisita in Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Slovenia, Spagna e Svizzera di spiegare le ragioni del loro viaggio. È risultato che in media ogni anno si muovono 25.000 donne. Su 49 nazionalità le italiane sono circa un terzo, seguite poi da tedesche e francesi. La ragione dello spostamento è per la quasi totalità delle intervistate evitare le restrizioni del proprio paese, tuttavia vi sono alcune differenze sostanziali. La metà delle francesi sono donne single o omosessuali e dunque che non possono ottenere la fecondazione eterologa in patria. L'80% delle italiane sono invece donne sposate che non possono sottostare ai limiti imposti della legge 40. Curioso no?


jacopo

domenica 13 settembre 2009

Dalla Libia con amore

Visto che le notizie italiane degli ultimi giorni già ci tengano abbastanza impegnati (tra ritorni di fiamma, verde, tra Bossi e la padania e navi radioattive che magicamente riaffiorano dai mari calabresi) oggi vorrei raccontarvi una storia che viene dalla Svizzera, e che arriva fino in Libia.
Il 15 luglio 2008 la polizia elvetica arresta a Ginevra il figlio di Gheddafi e la moglie (incinta) con le accuse di maltrattamento di due domestici di un hotel. Il giorno dopo vengono rilasciati sotto cauzione. Il breve pernottamento del figlio (e del futuro nipote) in cella però proprio non va giù al Colonnello libico, che annienta ogni rapporto diplomatico con la Svizzera e chiude i rubinetti del petrolio. Ancora non ho capito quanto effettivamente sia stato ingiusto l'arresto di Gheddafi Jr., fatto sta che il presidente svizzero Hans-Rudolf Merz prima si lancia prima in tiepide scuse, poi in umilianti richieste di "perdono". Non è solo il freddo che fa paura alla Confederazione, è infatti da più di un anno che due cittadini svizzeri sono in arresto nella galere di Tripoli sotto l'accusa di aver violato disposizioni su immigrazione e soggiorno.

Ma non è finita, è infatti il turno della Libia alla presidenza dell'ONU, e Gheddafi senior ha già dichiarato più di una volta che il prossimo 15 settembre, giorno dell'assemblea generale della Nazioni Unite, chiederà lo smembramento della Svizzera facendo si che Italia, Francia e Germania si prendano le loro rispettive parti.
Insomma, è possibile che la Libia presieda l'ONU, quando non rispetta i diritti umani e quella di sovranità di una nazione? E cosa sta facendo l'ONU, per quei poveri "ostaggi"?
Questa vicenda comica assume caratteri grotteschi se si pensa che per uno sciocco incidente diplomatico due persone sono in un carcere Libico da più di un anno, senza nessuna colpa e senza nemmeno la prospettiva di esser lasciati a breve.

Fioretto per il prossimo anno: ogni tanto fermatevi a pensare "la nazione che presiede l'Organizzazione delle Nazioni Unite ha come presidente Gheddafi, un uomo capace di tutto quello che ho letto nel blog maidirefine, e molto altro."

Mirko

venerdì 11 settembre 2009

Se l'opinione pubblica non è un'opinione

Forse qualcuno ricorda i tg degli anni 92 - 95. Io ero troppo piccolo, ho quindi solo dei vaghi flash. Probabilmente i primi articoli erano su Berlusconi. Però qualche volta si parlava anche di una nazione lontana non più di 1000 km da una qualsiasi città italiana, la Bosnia, dove si stava combattendo una delle guerre più sanguinose dell'ultimo secolo. E si parlava di una città, Sarayevo, con i suoi grattacieli che poteva sembrare anche Milano, sulla quale tutto a un tratto erano cominciate a piovere granate e proiettili di ogni tipo. Ma tutto questo sembrava lontano, come se fosse una delle tante storie d'Africa. Zlatko Dizdarevic', autorevole giornalista bosniaco ha scritto molti articoli in quel periodo tradotti poi per "Republica" e ora raccolti nel libro "Lettere da Sarajevo", Feltrinelli Editore. Nei suoi scritti traspare come gli abitanti di una città privata di acqua, cibo, riscaldamento, diritto alla vita, a pochi passi dall'Europa, si sentissero soli e presi quotidianamente in giro da istituzioni (in prima linea l'ONU) che pilotavano i mass media facendo credere a tutti che qualcuno stesse lavorando per mettere a posto le cose.
"Due notizie spettacolari per Sarayevo. Già da quindici giorni hanno ripreso a circolare i tram che collegano una parte distrutta della città ad una altra altrettanto distrutta; e con gran pompa è stata annunciata una partita di calcio tra la squandra della città e
quella dei caschi blu.[...]Insomma che cosa hanno ottenuto con questo accordo quelli che hanno insistito per raggiungerlo? Ci hanno guadagnato un titolo efficiace per i media e l'ennesima illusione che qualcosa si stia pur muovendo, qualcosa di sostanziale. E invece nulla si muove; che il mondo abbia infine fatto qualcosa per Sarayevo è soltanto una triste e cinica finzione."
L'opinione pubblica, almeno quella occidentale, dovrebbe poter controllare ciò che accade nel mondo e smuover quindi i suoi governanti,eletti democraticamente. Ma il fatto che per cinque lunghi anni una città come tante altre sia rimasta sotto assedio a pochi passi dalla civile Europa è una scoraggiante prova che così sempre non è. Stiamo tutti bene attenti dunque.

jacopo

giovedì 10 settembre 2009

Appesi a un filo giapponese


A ormai 30 anni dalla chiusura dei manicomi in Italia, abbiamo scoperto tutti gli orrori che gravavano dentro quelle 4 mura. Molti di noi, specialmente i più giovani, tuttavia, si chiedono come mai siano stati chiusi dei luoghi adatti a controllare la malattia mentale lasciando dei pericoli pubblici in libertà assoluta. Questo è un altro problema, magari economico, di cui potremmo parlare per ore, ma di sicuro non bisogna dimenticare che quei luoghi non erano considerati case di cura, ma prigioni! Erano edifici controllati, con un numero ridotto di medici, i quali tra l'altro utilizzavano l'elettroshock come una moda. L'imperativo era l'ordine e il controllo, a costo di mettere le camicie di forza o isolare al buio una persona per mesi. Insomma, se per sbaglio uno non era pazzo ci diventava.
Finalmente però i nostri amici giapponesi, oltre a fare le foto, hanno risolto questo problema...sei pazzo?Ti ammazzo!
Sì, in Giappone coloro ai quali viene diagnosticata la malattia mentale sono rinchiusi nei bracci della morte. Sono costretti a vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo. Spesso la paura di morire peggiora le condizioni di salute degli internati, ma l'importante è che la Società sia pulita da questo morbo.
Una condizione disumana! Saper di dover morire da un momento all'altro, magari rimanendo appesi a questo dubbio per decenni.
Oggi Amnesty International, ha chiesto al governo giapponese di porre fine alla pratica inumana di mettere a morte persone affette da malattia mentale, rendendo pubblico il rapporto "Vite appese a un filo: salute mentale e pena di morte in Giappone".

Della serie...ancora una volta si pone un problema veramente difficile da risolvere mentre la soluzione adottata da certi politici è spicciola, semplicista e in questo caso disumana!

Leggete il breve comunicato a questo link:
http://www.amnesty.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2512

Giovanni

lunedì 7 settembre 2009

Piogge torrenziali in Burkina Faso

Dopo l'assenza vacanziera-riflessiva, il blog da oggi riprende a pieno regime. Purtroppo però questo non sarà un post "tranquillo" come il precedente: piogge torrenziali stanno infatti mettendo in ginocchio il Burkina Faso, senza gettare però troppo scalpore.
L'associazione Onlus Bhalobasa (e non solo, immagino) si sta preoccupando di divulgare quanto sta avvenendo tramite una loro corrispondente in questi giorni a Tougouri. Questa mail sta girando su facebook, quindi mi prendo la responsabilità di pubblicarla sperando di fare buona cosa, il nome della ragazza verrà comunque tenuto nascosto.

La mail è piuttosto lunga, vale la pena leggerla tutta, se non avete voglia, almeno leggete la riflessione finale, completamente condivisa dal sottoscritto. In fondo alla mail c'é pure il link a un video.

Grazie per l'attenzione (scusate il maiuscolo)
Mirko


LA SITUAZIONE QUEST'ANNO A TOUGOURI, MA NON SOLO, IN TUTTO IL DIPARTIMENTO
E' CRITICA PER NON DIRE DISASTROSA. DAL MIO RIENTRO A TOUGOURI IL 14
LUGLIO, ABBIAMO AVUTO SOLO UNA GRANDE PIOGGIA IL 30 E LA GENTE SI E'
RITROVATA A SEMINARE IL MIGLIO IL 31 LUGLIO, CON LA SPERANZA CHE LE PIOGGE
DURINO FINO A FINE OTTOBRE. (NORMALMENTE LA STAGIONE DELLE PIOGGE VA DA
MAGGIO A SETTEMBRE ED IL MIGLIO VIENE SEMINATO AD INIZIO GIUGNO)

HO SMESSO DA TEMPO DI CONTARE LE PERSONE CHE VENGONO ALLA MISSIONE ED ANCHE
A CASA IN CERCA DI QUALCOSA DA MANGIARE, A QUESTO PROPOSITO LA PARROCCHIA
HA CERCATO DI SOPPERIRE IN PARTE - BHALOBASA HA CONTRIBUITO - PER ACQUISTARE DEL
MIGLIO, DIFFICILE DA TROVARE E SOPRATTUTTO A PREZZI ALTISSIMI, CON DELLE
VENDITE A PREZZO SOCIALE E CON LA DISTRIBUZIONE GRATUITA AI CATECHISTI E
CHI NON HA PER COMPRARLO. E' STATO CREATO UN COMITATO DI "SECURITE'
ALIMENTAIRE" CHE STA LAVORANDO PER AVERE DELLE LISTE CHIARE SUI BISOGNI
DELLA POPOLAZIONE. LO STATO SI E' ADOPERATO AD INVIARE 748 SACCHI DI MIGLIO
DA DIVIDERE SU 4 COMUNI, IL COMUNE DI TOUGOURI HA RICEVUTO NEANCHE 200
SACCHI DA SPARTIRE NEI 19 VILLAGGI CHE L'HANNO SCORSO SONO STATI COLPITI
DALLA SICCITA'. RICORDO CHE IL COMUNE DI TOUGORUI HA 45 VILLAGGI E LA
PARROCCHIA NE CONTA 52 O 53. IL MIGLIO CHE E' STATO DISTRIBUITO NON ARRIVA
A COPRIRE NEANCHE UNA SETTIMANA PER UNA FAMIGLIA DI 7 O 8 PERSONE.

A QUESTA SITUAZIONE D'EMERGENZA, LUNEDì MATTINA SI E' ABBATTUTTA SUL
COMUNE, MA NON SOLO, UNA PIOGGIA TORRENZIALE CHE HA COPERTO LA REGIONE A
PARTIRE DAL DESERTO FIN BEN OLTRE LA CAPITALE. NELLA NOSTRA ZONA IN MENO DI
4 ORE, SONO CADUTI PIU' DI 150MM DI PIOGGIA, CIRCA 1/3 DEI MILLIMETRI CHE
CADONO IN 4 MESI DI STAGIONE PIOVOSA. NELLA CAPITALE IN MENO DI 6 ORE HANNO
AVUTO CIRCA 300MM DI PIOGGIA. NON AVEVO MAI SENTITO IN VITA MIA LA PIOGGIA
CADERE COSì, LUNEDI' MATTINA ALLE 2.55 MI SONO SVEGLIATA PERCHE' SI E'
ALZATO UN VENTO FORTISSIMO CHE PORTAVA L'ACQUA DEL BARRAGE (LAGO
ARTIFICIALE A CIRCA 100METRI DA CASA NOSTRA) PER CHIUDERE LE FINESTRE E LE
PORTE E DOPO POCHI MINUTI E' INIZIATA UNA PIOGGIA TORRENZIALE, PENSAVO
SPAZZASSE VIA ANCHE CASA NOSTRA FATTA IN CEMENTO BEN SOLIDO. SONO RIUSCITA
AD USCIRE DI CASA SOLO NEL POMERIGGIO, DOPO CHE I CIRCA 20 CM D'ACQUA CHE
CIRCONDAVANO LA CASA SI SONO RITIRATI PER RIENTRARE NEL BARRAGE, PER
LASCIARE SPAZIO AL FANGO E SOLO FANGO. UN QUARTIERE DI TOUGORUI E' STATO
PRATICAMNETE INONDATO CON UNA POTENZA DEGNA DI UNA CASCATA, SOLO IERI MI
SONO FATTA CORAGGIO E MI SONO FATTA ACCOMPAGNARE A VISITARE IL QUARTIERE
COLPITO, CHE SI TROVA AI BORDI DEL BARRAGE. HO FATTO SOLO QUALCHE FOTO, CHE
VI FARO' AVERE, POI NON SONO PIU' RIUSCITA A FOTOGRAFARE DOVE C'ERANO
PERSONE VICINE INTENTE A SALVARE IL SALVABILE. NON E' STATA L'ACQUA DEL
BARRAGE AD INONDARLI, MA L'ACQUA E' ARRIVATA DAL LATO OPPOSTO E SI E'
RIVERSATA NEL BARRAGE E QUELLO CHE HA TROVATO SULLA STRADA HA PORTATO CON
SE, INTERE CASE SVENTRATE, ALCUNE IN VIA DI CADUTA, LA MOSCHEA SPAZZATA
VIA, IL MIGLIO GIA' ALTO 1M IN QUELLA ZONA DISTESO PER TERRA COME UNO
STOINO.... DIFFICILE DA DESCRIVERE. ABBIAMO PARLATO CON ALCUNE FAMIGLIE,
CHE HANNO DETTO CHE E' ARRIVATA ALL'IMPROVVISO, HANNO APPENA FATTO IN TEMPO
AD USCIRE DALLE CASE. L'ACQUA E' RIENTRATA TUTTA NEL BARRAGE CHE HA
SCAVALCATO LA DIGA ED ANCHE LA STRADA ASFALTATA PER RIVERSARSI NELLA
CAMPAGNA ED ABBATTERSI SULLA RISAIA, PORTANDOLA VIA QUASI INTERAMENTE,
CANALI DIGHE ED IL RISO, CHE SAREBBE DOVUTO ESSERE LA SALVEZZA DI QUESTA
STAGIONE. LA DISPERAZIONE NON SI LEGGE NEI VOLTI DELLE PERSONE, HANNO
TROPPA DIGNITA' PER MOSTRARLA... MA SI LEGGE LO SCONFORTO DI UNA STAGIONE
DI SICCITA', CHE GLI AVREBBE COSTRETTI TUTTO L'ANNO A CORRERE A DESTRA ED A
MANCA PER AVERE QUALCOSA PER SFAMARE LA FAMIGLIA, A QUESTO SI E' AGGIUNTA
L'ALLUVIONE CHE HA SPAZZATO VIA CASE E L'INTERO RACCOLTO DI RISO DI CIRCA
150 FAMIGLIE. PER FORTUNA NON CI SONO STATI MORTI, O FERITI GRAVI. E QUESTA
E' LA SITUAZIONE SOLO A TOUGOURI, IN UN VILLAGGIO CIRCOSTANTE SI E'
ABBATTUTA ANCHE LA GRANDINE, RARISSIMA IN QUESTE TERRE ARIDE CHE PER
FORTUNA E' CADUTA DI NOTTE, SE FOSSE CADUTA DI GIORNO AVREBBE UCCISO MOLTE
PERSONE. IN CAMPAGNA, SONO LUNEDI' SERA, SONO RIUSCITI A SALVARE DIVERSE
DECINE DI BAMBINI CHE ERANO PARTITI PER PORTARE LE BESTIE AL PASCOLO E LA
PIENA L'HA CIRCONDATI E SI SONO SALVATI SALENDO SUGLI ALBERI. MI SEMBRA DI
DESCRIVERE UN FILM ED INVECE E' LA REALTA' CHE MI CIRCONDA .... C'è UN
SILENZIO INCREDIBILE, OGGI CHE E' GIORNO DI MERCATO, GIORNO DI SCAMBIO DI
NOTIZIE NON SI PARLA D'ALTRO.

NELLA CAPITALE LA SITUAZIONE SEMBRA SIA DI GRAN LUNGA PEGGIORE, SU YOUTUBE
CI SONO DELLE IMMAGINE DELLA PIENA CHE HA INVASO UN RIVENDITORE DI
MACCHINE. LA CAPITALE HA TRE GRANDI BARRAGE CHE ALIMENTANO LA CITTA', TUTTI
E TRE HANNO DATO FUORI E L'ACQUA SI E' RIVERSATA NEI QUARTIERI CIRCOSTANTI
FACENDO CROLLARE CASE, PORTANDO VIA AUTO. L'OSPEDALE PUBBLICO CHE SI TROVA
VICINO AL BARRAGE NO. 1 E' STATO INVASO DALL'ACQUA, AL PIANO TERRA IL
TELEGIORNALE HA DETTO CHE C'ERA ALMENO UN METRO DI ACQUA, POMPIERI E
MILITARI MOBILITATI PER SALVARE LA GENTE, PER LIMITARE LA CIRCOLAZIONE TRA
I QUARTIERI, DIVERSI PONTI HANNO CEDUTO E TANTE STRADE. LE NOTIZIE
UFFICIALI PARLANO DI 150.000 SFOLLATI E 5 MORTI, E LE PREVISIONI METEO NON
SONO RASSICURANTI, PREVEDONO ALTRE DUE GRANDI PIOGGE DI GRAN PORTATA.
PURTROPPO LE NOTIZIE SONO MOLTO APPROSSIMATIVE, IL NUMERO DEGLI SFOLLATI
SUPERA DI GRAN LUNGA I 150.000, NON SONO NEANCHE IN GRADO DI CONTARLI ED I
MORTI, NOTIZIE UFFICIOSE ED ATTENDIBILI CHE CI GIUNGONO DALLA CAPITALE DI
PERSONE CHE HANNO VISTO CON I LORO OCCHI PARLANO DI PIU' DI 50 MORTI, SENZA
CONSIDERARE TUTTE LE PERSONE SENZA NOME: I SENZATETTO CHE VIVONO PER LE
STRADE ED INTORNO AL BARRAGE, I BAMBINI DEI MARABU CHE CHIEDONO L'ELEMOSINA
PER LE STRADE, TUTTI I DISPERATI GIUNTI NELLA CAPITALE PER TENTARE FORTUNA.
LA SITUAZIONE E' CRITICA ANCHE PER GLI SFOLLATI CHE SONO STATI ACCOLTI
NELLE SCUOLE, UN PASTO CALDO AL GIORNO E' GARANTITO, COSI' DICONO LE
NOTIZIE, MA IN MOLTI QUARTIERI E' DA PIU' DI 24 ORE CHE SONO SENZA
MANGIARE. E NON BISOGNA TRALASCIARE COLORO CHE HANNO LA CASA PERICOLANTE,
CHE NON SONO CONSIDERATI DEGLI SFOLLATI, MA ALLO STESSO TEMPO NON POSSONO
RIENTRARE NELLE CASE TROPPO PERICOLANTI. L'ACQUA HA INIZIATO AD ESSERE
RAZIONATA, SOLO L'ACQUA DI UNO DEI TRE BARRAGES E' POTABILE, NEGLI ALTRI
DUE CI SONO CORPI CHE GALLEGGIANO E MOLTO PROBABILMENTE LA STAZIONE DI
CONTROLLO CHE SI TROVA SU QUEI DUE BARRAGES SARA' STATA INONDATA E QUINDI
LE APPARECCHIATURE SONO INUTILIZZABILI. ALL'OSPEDALE I MALATI E FERITI SONO
LUNGO LA STRADA, IN QUANTO E' STATO ALLAGATO E LE OPERAZIONI DI RIPRISTINO
NON SONO FACILE. ALCUNE BANCHE NON EROGANO DENARO, DICE CHE L'ACQUA E'
ENTRATA NELLE CASSAFORTI E QUINDI IL DENARO E' BAGNATO. A TUTTO QUESTO SI
AGGIUNGE LA SPECULAZIONE, IL GIORNO SUCCESSIVO AL DISASTRO, NELLA CAPITALE
IL PREZZO DEI MATTONI IN BANKO (ARGILLA E FANGO) SONO RADDOPPIATI PER NON
PARLARE DEL PREZZO DEL CEMENTO. NON CONOSCO LE REAZIONI DEL GOVERNO, IN
QUANTO A TOUGOURI NON ABBIAMO ACCESSO AI GIORNALI E LA LINEA INTERNET NON
CONSENTE LA NAVIGAZIONE.

RIENTRO ORA DA UNA VISITA ALLA RISAIA, LO SCENARIO FA PAURA .... UN MARE
D'ACQUA LE DIGHE CROLLATE E ACQUA CHE SCORRE SCORRE, IN LONTANANZA UN ALTRO
TEMPORALE STA ARRIVANDO. IL PREFETTO MI ASPETTA PER DARMI UNA LETTERA DA
INVIARE IN ITALIA PER CHIEDERE UN SOSTEGNO PER GLI AGENTI DELL'AZIONE
SOCIALE CHE DEVONO FARE IL GIRO DEI VILLAGGI COLPITI, PER ELENCARE I DANNI,
VILLAGGIO PER VILLAGGIO, CORTE PER CORTE. MANCANO I FONDI, LO STATO NON LI
METTE A DISPOSIZIONE, MOLTO PROBABILMENTE LA GRAN PARTE DELLE RISORSE
VENGONO IMPEGNATE NELLA CAPITALE.

MI TROVO A LANCIARVI UN APPELLO DI SOSTEGNO E SOLIDARIETA', A TE, MA
SOPRATTUTTO ALLA MIA COMUNITA'. IO NON SO COME SI CHIEDONO I SOLDI ALLE
PERSONE, IN PRIMO LUOGO PERCHE' NON SO PARLARE ED IN SECONDO LUOGO PERCHE'
RISOLVONO OGGI MA NON MIGLIORANO IL DOMANI. LA COSA CHE URGE IN QUESTO
MOMENTO SONO SOLDI PER RIDARE UN TETTO, UN TAPPETO PER DORMIRE NELLE
SCUOLE, DARE UN PIATTO DI POLENTA ... MA IO PENSO A DOMANI, AL LORO DOMANI
CHE E' FATTO DI INSTABILITA', D'INCERTEZZA, DI RICERCA DI SOSTEGNO
CONTINUO ED E' QUI CHE IL NOSTRO IMPEGNO NON DEVE MANCARE ED E' UN IMPEGNO
CHE NON E' FATTO DI SOLDI, MA E' FATTO DI SCELTE DI NOSTRE SCELTE DI VITA,
NON EGOISTICHE, RICORDANDOCI CHE IL MONDO E' PIU' GRANDE DEI CONFINI DEL
NOSTRO PAESE, CHE IL NOSTRO MODO DI CONSUMARE INFLUISCE SUI PAESI DEL SUD
DEL MONDO IN MANIERA ESPONENZIALE, CHE IL NOSTRO STILE DI VITA CHE GLI
ABBIAMO FATTO CONOSCERE NON E' QUELLO GIUSTO, E CHE SE FINO AD OGGI CIO'
CHE ERAVAMO ERA FRUTTO DI NOI STESSI DEL NOSTRO CAMMINO DELLA NOSTRA STORIA
E DELLE NOSTRE SCELTE, OGGI NON NE SIAMO PIU' CAPACI, SIAMO IL PRODOTTO
DEI MEZZI DI COMUNICAZIONE, DEL CONSUMISMO E SPESSO NE SIAMO INCONSAPEVOLI.
SONO STANCA DI PARLARE CON I GIOVANI QUA CHE CI PRENDONO COME MODELLO DI
VITA, IN TUTTO E PER TUTTO, OGNI NOSTRO SINGOLO GESTO E' PER LORO BIBBIA,
OGNI NOSTRA SINGOLA PAROLA E' PER LORO VERITA' INDISCUTIBILE, DOBBIAMO
FARCI VEDERE IN TUTTO IL NOSTRO FALLIMENTO DI UOMO, DI VALORI CROLLATI CHE
LORO ANCORA PORTANO CON SE, E DOBBIAMO TROVARE UN PUNTO D'INCONTRO: NOI
DOBBIAMO SCENDERE DAL PIEDISTALLO IN CUI CI SIAMO MESSI CON PREPOTENZA ED
INCONTRARLI VERAMENTE, IMPARARE A CONOSCERSI NELLA DIVERSITA', AD
APPREZZARCI ED A CRESCERE INSIEME, A CONCEDERGLI LA LIBERTA' DI SCEGLIERE
IL LORO DOMANI SULLA BASE DELLE LORO ESIGENZE E NON DELLE NOSTRE. DOBBIAMO
FARE IN MODO CHE LA DISTANZA TRA LA MANO CHE DA' E LA MANO CHE RICEVE SIA
SEMPRE MINORE, FINO A DIVENTARE UNA STRETTA DI MANO, UN PATTO DI UNIONE ED
UN PATTO DI CAMMINO COMUNE VERSO UN FUTURO MIGLIORE PER TUTTI.


GRAZIE