venerdì 16 ottobre 2009

Perchè io valgo...


Vorrei continuare a parlare di mode...mode di protesta!
E' bello come a Pisa si protesti su qualsiasi novità, specialmente se proviene da destra. Non che sia effettivamente di destra, basta che ci provenga...Cmq da una regione rossa che dice NO anche a se stessa non bisogna sorprendersi.
Mi viene da ridere quando leggo: "Accogliamo la Gelmini e Brunetta come meritano", un po' come Vasco in tour!?
Effettivamente hanno preso delle decisioni discutibili, o anche sbagliate senza dubbio, ma a nessuno passa per la testa che forse un cambiamento era necessario?Una scuola che smetta di dare lauree per "scienze del turismo" o "informatica umanistica" ecc...(con tutto il rispetto)?! A nessuno è venuto a noia di sentire barzellette sulle assenze degli impieghi statali?!
Poi la mania di protagonismo ha fatto degenerare il riformismo di questi "politici" ma magari qualcosa di buono nell'idea di fondo ci potrebbe essere....
Per esempio, lo sapete che le università si fanno pagare dalle aziende per fornire l'elenco dei laureati? C'è un vero e proprio tariffario! Quanti ne vuoi?1,2...se ne prendi 10 hai lo sconto!
In tempi come questi è stupendo sapere che, una volta finiti gli studi, una piccola azienda deve mettere le mani al portafoglio (già povero di per sè) per avere un colloquio con te...è etico?E' conveniente per gli studenti?Eppure è la nostra università amata!
Si paga anche per attaccare locandine e offerte di lavoro, master e specializzazione... Si paga per avere un filo diretto studente-lavoro.
Io rispetto corsi, professori, rettori e soprattutto gli studenti, ma cerchiamo di capire anche i motivi per cui molto spesso ci ritroviamo a compatire i neo-laureati: informiamoci e valutiamo oggettivamente quali aspetti sono da cambiare o meno, senza luoghi comuni.

Ringrazio Emanuel per le informazioni

Giovanni

4 commenti:

  1. In primo luogo aspetto news per la bevuta..
    In secondo luogo, noto molte sviste in questo post.
    Tra le tante, mi soffermo su una, macroscopica, per spiegare la quale racconterò una storiella:
    Un giorno una signora, piazzata al ministero dell'istruzione pubblica da un tale ex imprenditore milanese capitato a capo del governo italiano per scappare ai giudici e far piacere ai mafiosi, dopo aver depennato il nome del ministero dal putrido aggettivo "pubblica", decide che, per dare più opportunità di lavoro agli studenti universitari, bisogna creare tanti nuovi corsi di studi: si inventa il corso di lettere europee per l'editoria, il corso di scienze della pace, il corso di scienze del turismo, il corso di informatica umanista, quello di allevamento dei cani lupi, e molti altri molto fantasiosi.
    Bene brava bis - dicono i commentatori - ora sì che l'università preparerà questi scioperati di studenti al mondo del lavoro.
    Dopo qualche anno, capita al ministero dell'istruzione (e basta), un'altra signora, la quale dice che è uno scandalo che ci siano corsi di studio idioti tipo scienze della pace e simili. Ne consegue che deve tagliare un sacco di soldi alle università, dato che il ministro delle finanze ha preferito darli al secondo aereoporto di Milano(Malpensa) e all'alitalia che è sull'orlo del fallimento, e affanculo al liberomercato. Bene, brava, bis.
    Solo che la prima signora si chiama Letizia Moratti, era ministra del secondo governo Berlusconi e ora è a far danni a Milano; la seconda si chiama Mariastar Gelmini ed è ministra del terzo glorioso governo Berlusconi. Aspetto con ansia il quarto.
    Devo aggiungere altro?
    Buon lavoro,
    Luca.

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  2. La storiella è una storiella con la notevole proprietà di poter essere applicata a molte altre esperienze italiane.
    Quindi niente di nuovo vuoi dire? Tutto questo non è altro che un fare e un disfare? Si ok ma allora? Rifiutare ogni possibile indirizzo di cambiamento prevedendo in ogni modo una rettifica di quest'ultimo tra qualche anno? Non è che in questo modo la cosa migliora di tanto. Anche se in italia, si sa ,del resto siamo molto indotti a finire ogni disussione con "ma tanto che vuoi che cambi?"

    jacopo

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  3. Volevo dire che Berlusconi e i suoi amici e collaboratori per grazia ricevuta ci prendono per il culo, perchè una volta vanno al governo predicando e facendo A e un'altra predicano e fanno B. Mi sembra offensivo pretendere che uno non s'insospettisca di queste conversioni improvvise, come minimo; e come massimo che non s'incazzi e pure di brutto.
    Per rispondere alla velata accusa di rassegnazione e conservatorismo, chiudo ricordando la famosa frase "cambiare tutto per non cambiare nulla" e una vignetta di Bucchi:
    "Il disfattismo è brutto, ma il fattismo è spaventoso"

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  4. Vorrei dare un commento positivo all'operato di governo, soprattutto giudicare positivamente il lavoro del ministro dell'istruzione, ma non ce la faccio. Ci sono due fattori che me lo impediscono: la credibilità di queste persone e un analisi dei provvedimenti.
    Le idee e le motivazioni che stanno al fondo dei provvedimenti sono corrette, ma sarebbero credibili solo in bocca a persona che veramente ci credono. Quando si parla di meritocrazia e si scopre di esami di stato sostenuti a 1000 Km da casa per semplificarsi la vita, quando si parla di baronati e meritocrazia e si scoprono che il ministro e uno di questi professori inetto, la credibilità alle loro parole cade.

    Per quanto riguarda ai provvedimenti cito solo un dato: la percentuale del PIL investita nella ricerca e nello sviluppo in Italia è sotto la media europea. Il mal governo degli atenei è presente e lo abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni, ma la cura non è quella di togliere le già poche risorse.

    Elia

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