A me pare che se il luogo comune che la riforma Gelmini sia una delle "sette piaghe d' Italia" è errato, lo sia altrettanto quello di credere che certi corsi di laurea, giudicati a volte solo dai nomi "strani", siano alla base degli sprechi e del malfunzionamento dell' università italiana. Cito il caso che conosco meglio, quello di Scienze per la pace. Crediamo davvero che il corso, unico in Italia, sia fonte di sprechi? Un corso senza una sede fissa, con professori volontari? Credo che chi attacca, come è stato attaccato, un corso del genere debba prima ben informarsi, e valutare quali sono le cose che vanno e non vanno (perchè ce ne sono), perchè sennò si corre il pericoloso rischio di rispondere a luoghi comuni con luoghi comuni. A mio avviso vanno presi in considerazione quei corsi di laurea, addirittura quegli atenei, dai nomi ben più importanti ma assai meno produttivi. Moltissime università del sud (è brutto dirlo ma è vero) sono risultate la pecora nera dell'Italia e probabilmente d'Europa. Non per la stranezza dei corsi, ma per la resa nulla di facoltà come medicina o simili. Allora dov'è meglio infierire, su un corso come Scienze per la pace, il quale se avesse dei fondi avrebbe la sua validità, oppure su interi atenei spreconi, creati ad hoc per garantire cattedre a professori e famiglia?
L'importante è non fare di tutta un'erba un fascio, e di non alimentare credenze spesso messe in giro proprio da tendenze politiche, rosse o nere.
secondo me il vero problema dell'università è che in Italia i prof non seguono abbastanza gli studenti. Io per fare la tesi mi sono dovuta rivolgere ad universitalia perchè i prof non mi seguivano affatto!
RispondiEliminavi sembra giusto?
Ma nessuno ha attaccato "scienze per la pace",e anche se lo avessi fatto come si fa a dire che uno non si è informato?! Comunque il punto non sono solo i soldi che spreca l'ateneo, ma anche i soldi che una famiglia deve tirare fuori per un corso che magari non da nessuna chance (purtroppo) di lavoro per un figlio...
RispondiEliminaSe poi si vuol fare l'università per cultura generale va bene uguale.
Il fatto che nell'articolo non si attacchi scienze per la pace non vuol dire che non venga fatto. E' un corso che già subisce molto i pregiudizi, a mio avviso non sempre fondati. E l'articolo da te scritto mi pareva che potesse aumentarli, anche se magari non era tua intenzione.
RispondiEliminaSei sicuro che ci siano più chance di lavoro per chi esce da una triennale di fisica, storia, lettere che da una triennale di scienze per la pace?
Mirko -staffmaidirefine-
Assolutamente no...e questo dovrebbe sollevarci il morale?Il mio fine non è attaccare dei corsi, anzi...tutti, anche quelli più rinomati, subiscono tagli ignobilie vanno rispettati perchè lottano per sopravvivere, ma nemmeno voglio fare come la "CIGL universitaria" che dice sempre NO a qualsiasi accenno di riforma...
RispondiEliminaGiovanni
Ok, su questo sono assolutamente d'accordo
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