
Attenzione: questo post non vi chiarirà le idee.
Giorni fa mi son detto "Perchè non scrivere un post sull' Ikea? Ho già letto qualcosa, mi cerco tre-quattro fonti attendibili che così mi chiarisco un pò le idee, e vedo cosa riesco a trarne!"
Bene, il risultato è solo una grande confusione. L'Ikea è una della più grandi multinazionali al mondo, il suo catalogo è il terzo "libro" più letto al mondo, dopo la Bibbia e Harry Potter, i suoi mobili sono nelle case di milioni di persone, operai, calciatori e designer, è vista di buon occhio anche da una grande fetta di quel pubblico "di sinistra" tendenzialmente contro multinazionali e derivati. Fa dei buoni mobili, attua grandi politiche ambientali e si sforza di cercare nuove idee per ridurre imballaggi, materiali usati, utilizzo di viti e assemblaggi vari. Mobili facilmente montabili (e smontabili) che il cliente si porta a casa direttamente. Insomma, chi non amerebbe un'azienda così?
E invece di lati oscuri ce ne sono molti. Alcuni molto discutibili, altri meno. La questione più scottante riguarda come l'azienda si pone davanti ai suoi dipendenti. Sfruttati, sotto pagati, affrontano mensilmente straordinari obbligati, poi c'è il lavoro minorile, l' assenza di sindacati ecc..
Ovviamente in ogni nazione si hanno problemi diversi, ma comunque il dipendente Ikea, quello che trovate nei negozi, sembra proprio che non se la passi bene.
E quindi? Dov'è finita tutta l'etica? Un mondo migliore, una vita migliore..
ma comunque, parliamoci chiaro, tutto prevedibile. Un baco, un grosso baco, da qualche parte doveva esserci.
Non sono solo queste le critiche che gli vengono mosse però..
La sua struttura organizzativa e giuridica, per esempio. L' Ikea è un' azienda non quotata in borsa (non è obbligata a pubblicare i suoi bilanci), ha la sua vera sede in Olanda, gode quindi di grandi agevolazioni fiscali, e rende tutto legale tramite una serie complicatissima di passaggi e cavilli (leggete questo articolo di Altreconomia)
Ulteriore critica, forse la più forte in assoluto, è fatta al "sistema ikea", quella presunta follia consumistica e omologatrice di cui Ikea sarebbe il simbolo. Tutti i mobili uguali, tanti oggettini inutili da poter comprare, insomma ci renderebbe dei fantocci schiavi di desideri materiali.
Parliamoci chiaro, di chi è colpa? Del sistema che ci obbliga, o di noi che compriamo compriamo compriamo? Ikea, al di là di tutto, fa un buon mobilio, con idee spesso veramente carine ed utili, ad un prezzo accessibile ad un numero vastissimo di persone. Omologazione o scelta? Nessuno ci obbliga a comprare ogni puttanata presente in negozio, e personalmente non mi sento una vuota entità vittima della postmodernità a comprare la libreria Billy.
Come concludere questo post? Non so, questa azienda ormai non tanto svedese, non più etica, ma comunque conveniente, funzionale e attenta all' ambiente, mi ha messo in confusione.. che fare? Tutto questo a mio avviso dimostra che oggi, in questa società, il "bene" e il "male" spesso veramente si fondono, e che risulta difficile portare avanti un pensiero, una etica. E' finita da anni l'età delle ideologie, oggi dobbiamo scontrarci con realtà complesse, articolate e non facilmente riassumibili, come questo post, pieno (di dubbi) e vuoto (di certezze).
Alcuni link (consigliata la visione)
Mirko
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