lunedì 30 novembre 2009

Italiani nel mondo


Quanto è difficile l'integrazione?!Specialmente quando i numeri di immigrati presenti sul proprio territorio aumenta giorno dopo giorno, quando hai poco da offrire in termini di lavoro. Mai però parliamo della Nostra emigrazione: i numeri degli Italiani nel mondo possono ugualmente far riflettere. Il 19 novembre è stato presentato un rapporto con dei numeri precisi e significativi:
  • 3.915.767 Italiani residenti all'estero contro i 3.891.295 cittadini stranieri residenti in Italia.
Il numero delle partenze italiane è in continua crescita al contrario di quanto si possa pensare, con un ritmo inferiore rispetto al passato ma con un grado di preparazione culturale assai più elevato.
Sono i laureati ad andarsene, i ricercatori, i professori...di cui il 47,6% è una quota rosa.
La ripartizione continentale conferma il trend euro-americano, come i nostri antenati:
  • 55,8%: Europa
  • 38,8%: America
  • 3,2%: Oceania
  • 1,3%: Africa
  • 0,8% Asia
I primi tre paesi sono la Germania, l'Argentina e la Svizzera. Seguono Francia, Brasile, Belgio, Usa, Regno Unito, Canada e Australia.
Sono numeri che non ci toccano nella vita di tutti i giorni. Più della metà dei nostri connazionali sono emigrati all'estero e vi sono rimasti avendo trovato condizioni migliori.Altri vi sono nati e mantengono la nostra cittadinanaza. Purtroppo molto spesso si sentono anche svariate critiche da parte di Italiani che ormai vedono il loro Paese lontano e non recuperabile. Altri invece alla fine, dopo aver visto l'erba del vicino, ritornano per alimentare l'ormai mondiale luogo comune di "italiano mammone".
Potremmo quindi reagire pensando che rimanere in altri paesi significhi evitare di combattere le difficoltà interne e quindi non ascoltare le critiche esterne, oppure osservare da quali personalità arrivano certi "consigli" e aprire gli occhi.
Ognuno è libero di riflettere e prendere la propria posizione, l'unica cosa che oggettivamente deve essere rilevante è che una parte d'Italia ci sta sfuggendo di mano e non deve rimanere completamente una realtà lontana e distaccata.
Il presidente Napolitano ripeta molte volte: "Non dimentichiamoci di essere stati un Paese di Emigrazione", forse è anche il caso si domandi il motivo per cui continua a esserlo...

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