lunedì 1 febbraio 2010

Adotta una crisi dimenticata (I)


Nel marzo 2008 "Medici senza frontiere" lanciò una campagna denominata "Adotta una crisi dimenticata". Come ben si può intuire dal nome, mai come adesso si ha la sensazione che l'opinione pubblica, manovrata come sempre dai mass media, abbia a cuore ciò che succede nel quotidiano, dimenticandosi magari di tutto quello che fino al giorno prima l'aveva colpita.
Un giorno l'Abruzzo, il giorno dopo l'alluvione, poi Haiti...domani? Il cittadino d'altronde non può far altro che riflettere su ciò che conosce, sulle condizioni che gli vengono presentate dai giornali, dalla tv... E' normale che senza una informazione equa, tante, troppe crisi mondiali vengano dimenticate. Tutto questo oltre a non essere giusto è pericoloso in quanto, senza un aiuto continuo e definitivo, chissà quanti interventi fatti a suo tempo, non hanno trovato le condizioni per portarsi a termine. MaiDireFine non poteva sottrarsi a questa iniziativa e quindi cercherà di riproporre alcuni scenari mondiali che, per sconosciute cause, non vengano più riportati sui nostri mezzi di telecomunicazione. E' bene sottolineare che a tale campagna hanno aderito più di 30 tra agenzie di stampa, periodici e quotidiani, radio, testate on line, trasmissioni televisive, nazionali e locali. Tra i Tg si incontrano Globe Rai3, il TG2 (che ha segnalato il lancio della campagna), TG3 e TG4, ma mancano all'appello i due principali telegiornali delle reti pubbliche e private italiane: il TG1 e il TG5. Chissà perchè proprio loro?!

Le dieci crisi umanitarie identificate da MSF come le più gravi e ignorate nel 2008 (ma chiaramente è ancora attuale) sono:
  • la crisi sanitaria nello Zimbabwe;
  • la catastrofe umanitaria in Somalia;
  • la situazione sanitaria in Myanmar;
  • i civili nella morsa della guerra nel Congo Orientale (RDC);
  • la malnutrizione infantile;
  • la situazione critica nella regione somala dell'Etiopia;
  • i civili uccisi o in fuga nel Pakistan nord-occidentale;
  • la violenza e la sofferenza in Sudan;
  • i civili iracheni bisognosi di assistenza;
  • la coinfezione HIV-TBC.


Diamo delle piccole informazioni su alcune di queste situazioni: la Catastrofe umanitaria della Somalia.
Si legge da una testimonianza di un medico: "La guerra in Somalia è iniziata 17 anni fa, ma dal 2007 si registra un’escalation terribile della violenza e dei combattimenti tra le truppe etiopi, del governo federale di transizione e i vari gruppi armati tra cui quelli delle corti islamiche che stanno causando migliaia di vittime civili e almeno 700 mila sfollati da Mogadiscio. Le frontiere per questa gente sono chiuse, noi assistiamo migliaia di esuli a Hafgooye, una località a una trentina di chilometri dalla capitale, in un contesto molto critico. Dopo 17 anni anche il tessuto sociale è disintegrato, chi può scappa. E’ una delle situazioni più disastrose che abbia mai visto".
Chiaramente serviva l'ingresso in scena da parte del Dio USA che dal 2007 (appunto) è entrata militarmente nel conflitto, a supporto dell'esercito etiope e con il sostegno del presidente e del governo somalo, causando la morte di numerosi civili ricevendo dure critiche dall'Unione Europea e dall'ONU. Nel giugno 2008 è stata concordata la firma di un accordo tra governo somalo, parte dell'opposizione ed Etiopia, ma chiaramente la situazione è ancora critica e si regge su un filo sottile e pericoloso. Si stima che in Somalia una donna su dieci perda la vita durante il parto e oltre un bambino su cinque muoia prima di aver compiuto cinque anni. La malnutrizione infantile è aggravata dall'impennata dei prezzi dei beni alimentari e dalla prolungata siccità che ha colpito il paese. Il sistema sanitario è al collasso.

L'obiettivo non è spiegare nei minimi dettagli i motivi scatenanti la guerra, anche perchè in realtà nessuno può saperli con certezza (motivi politici, economici, terrorismo ecc...), ma basterebbe riflettere sul fatto che nessuno ci ha mai parlato di queste tragedie, delle politiche estere dei Paesi che magari possiamo prendere a modello. Tutto ciò che non fa notizia viene dimenticato, anche se riguarda la morte di migliaia di esseri umani. L'informazione è la nostra salvezza: se qualcuno conosce qualche giornale o altro che mantiene questi valori è esortato a farlo conoscere...


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