lunedì 8 febbraio 2010

Adotta una crisi dimenticata (II)


Continuiamo a ricordare la campagna di Medici senza frontiere che ha come scopo quello di far riflettere sulle crisi mondiali dimenticate dall'informazione e quindi dall'opinione pubblica, la quale come sappiamo incide sulle scelte politiche governative.

Crisi sanitaria nello Zimbabwe

Lo Zimbabwe, ufficialmente Repubblica dello Zimbabwe,è uno stato dell'Africa meridionale.
Il Paese ha ottenuto l'indipendenza dalla Gran Bretagna il 18 aprile del 1980 mentre ha una costituzione in vigore dal 21 dicembre del 1979 che ancora costituisce il documento fondamentale nonostante i vari cambiamenti a cui è stata sottoposta.
Il sistema legale si basa su un insieme di elementi del sistema inglese con la Common Law e altri del sistema romano.
Lo Zimbabwe ha un governo di stampo dittatoriale ed è una repubblica presidenziale.
La situazione del paese, in crisi da anni, si è deteriorata raggiungendo livelli allarmanti: inflazione a quota 231 milioni%, carenza di beni essenziali, repressione della opposizione politica e ulteriori restrizioni per le organizzazioni umanitarie.
La crisi economica ha portato il sistema sanitario al collasso: secondo le Nazioni Unite, l'aspettativa di vita nello Zimbabwe è precipitata a 34 anni di età a causa della pandemia di HIV/AIDS. In seguito alla crisi, molte persone in terapia sono state costrette a saltare i pasti, non sono state più in grado di sostenere le spese di trasporto per arrivare alle cliniche o semplicemente avevano troppa paura di lasciare la propria casa.
Inoltre la peggiore epidemia di colera degli ultimi anni è iniziata nel mese di agosto 2008 e si è andata rapidamente diffondendo in seguito al collasso delle infrastrutture sanitarie del paese. L'epidemia, concentrata ad Harare, è stata dichiarata emergenza nazionale nei primi giorni di dicembre.
Nel corso dell'anno, un numero enorme di persone ha continuato ad abbandonare il paese. A mio avviso sono due i punti su cui riflettere:
  • Fuga del personale sanitario: la professione sanitaria in questi paesi è più una missione che un lavoro. Se anche queste persone hanno deciso di abbandonare il paese, possiamo pensare che non ci siano più le condizioni per poter svolgere i propri compiti?! Nemmeno le cure più semplici?!
  • Lo Zimbabwe non è in guerra: Circa 3 milioni di abitanti si sono rifugiati nel vicino Sudafrica, una cifra esorbitante per un paese che non si dichiara in stato di Guerra. Le radici, la cultura, gli affetti,le tradizioni... tutto messo in secondo piano per la sopravvivenza. Inoltre il rischio di aggressioni, stupri o furti da parte di banditi è elevato in certe zone.
Una situazione critica, silenziosa e mai gestita. Milioni di persone in fuga verso un mondo che non ne conosce l'esistenza. Forse noi non possiamo far niente, ma come già detto altre volte, abbiamo il diritto e il dovere della conoscenza!

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