lunedì 15 febbraio 2010

Adotta una crisi dimenticata (III)


Questa settimana affrontiamo l'ultimo argomento della campagna "Adotta una crisi dimenticata":
La guerra nel Congo Orientale

Sapete qual'è stata la guerra più cruenta dopo la seconda guerra mondiale avvenuta nel nostro pianeta? Sicuramente History Channel continuerà a pubblicare servizi sui nostri dittatori di mezzo secolo fa, ma come sempre, a poca distanza da noi, sono in corso combattimenti senza tregua, senza nessun rispetto umano e più sanguinosi di quanto possiamo pensare.
Luogo principale della scena?Chiaramente il continente dimenticato...l'Africa.
Documentandosi sulla storia recente congolese si possono trovare le seguenti informazioni:
La Seconda Guerra del Congo, detta anche Guerra Mondiale Africana o Grande Guerra Africana, si è svolta tra il 1998 e il 2003 nella Repubblica Democratica del Congo (ex Zaire), ed è terminata con l'istituzione del Governo di Transizione della Repubblica Democratica del Congo. È stata la più grande guerra della storia recente dell'Africa, ed ha coinvolto 8 nazioni africane e circa 25 gruppi armati.
Al 2008 la guerra e le sue conseguenze hanno causato circa 5,4 milioni di morti, in gran parte dovute a malattia e fame. Purtroppo però non è finita qui...
Come al solito non entriamo nel dettagli bellici, dove nessun schieramente può essere minimamente giustificato, ma analizziamo le conseguenza e le relative contromisure.
Sul sito di Medici senza Frontiere si legge:

"(...) dal settembre 2007 la ripresa dei combattimenti nel Nord Kivu, nella zona orientale della Repubblica Democratica del Congo (RDC), ha causato un massiccio sfollamento della popolazione. Il mancato rispetto del cessate il fuoco, siglato nel gennaio 2008, ha portato alla ripresa dei combattimenti su vasta scala tra i vari gruppi armati e l'esercito congolese (FARDC), malgrado la presenza della MONUC, la più vasta forza di pace ONU del mondo. Nella regione, centinaia di migliaia di persone sono fuggite in tutte le direzioni alla disperata ricerca di salvezza. Ai profughi manca acqua, cibo e riparo; l'accesso all'assistenza sanitaria è quasi inesistente. I profughi trovano rifugio nei campi o presso delle famiglie, oppure si nascondono nella foresta dove sono alla mercé di qualsiasi gruppo armato. Solo poche organizzazioni umanitarie sono presenti in modo continuativo vicino alla capitale della provincia, Goma. Nonostante il mandato dell'ONU, la MONUC non è stata in grado di proteggere la popolazione civile dalla violenza e dalla fuga coatta. A novembre, quando le forze ribelli hanno assunto il controllo di Rutshuru, dove MSF gestisce un reparto di chirurgia, la MONUC ha condotto nella città un convoglio armato per prestare soccorso umanitario, una mossa che minaccia di rendere ancora più confuso il confine tra azione militare e azione umanitaria nella regione
. (...)".


A volte si potrebbe pensare che gli aiuti dei Paesi Occidentali non siano sufficienti materialmente, in quanto l'opinione pubblica non viene minimamente informata. Tutto questo è vero, ma allo stesso tempo, anche nei casi più fortunati, le condizioni locali di certi Paesi in crisi non permettono interventi umanitari. Zone intere rimangono tagliate fuori, i medici sono costretti a rischiare la propria vita ogni giorno per curare i civili.
Purtroppo si vengono a creare dei problemi da un lato naturali quando si combatte una guerra, dall'altro questi problemi sono utili per chi può coltivare i propri interessi politici.
Più si confonde il confine tra azione umanitaria e azione militare, più gli aiuti sono poco efficaci, più i potenti locali (e non solo...) hanno campo libero.
Se poi nessuno viene a conoscenza di niente, sicuramente a pochi interesserà di ciò che sta ogni secondo accadendo in un territorio da sempre schiavizzato.
Nessuno di noi può far molto, ma come sempre ricordiamo che la conoscenza è un diritto/dovere di ognuno di noi!

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