
Si ritorna dalle vacanze...cos'è successo in questo periodo? E' giusto chiederselo in quanto di solito, quando non si lavora o si studia si tende a staccare la spina totalmente, potrebbe cadere il mondo...
Vorrei soffermarmi su un fatto che non è accaduto recentemente, ma più di un secolo fa: l'incontro tra Garibaldi e il re Vittorio Emanuele. Perchè? Mi ha incuriosito la diatriba che è stata portata in tv in questi giorni tra i due comuni di Teano e Vairano su chi ospita tutt'oggi il luogo di questo celebre incontro. L'incontro infatti è passato alla storia come "incontro di Teano" e in passato si era tradizionalmente ritenuto che fosse avvenuto presso il ponte di Cajanello, odierno ponte San Nicola, nella frazione di Borgonuovo (Teano). La precisa località in cui l'incontro è avvenuto è tuttavia tuttora oggetto di dibattito (vedi sindaco di Vairano, frazione adiacente).
Non ho la sicurezza, ma durante il servizio televisivo ai due sindaci mi viene il dubbio che una grande fetta del popolo italiano abbia pensato: "se Garibaldi fosse rimasto a casa..."!?
Perchè questo dubbio? Perchè non dobbiamo nascondere il fatto che siamo un paese che non sente quasi per niente la propria unità. Siamo una Nazione che non ha lottato per una certa indipendenza, il popolo non è insorto contro l'oppressore, contro principi di libertà, civiltà e cittadinanza. Questa è la nostra storia. Basta guardare la storia americana o francese, per considerare i paesi più famosi che tutti hanno studiato a scuola, ma ci sono anche Paesi piccolissimi che lottano tutt'oggi per la propria indipendenza. L'Italia NO! E non è colpa di nessuno, è solo che la storia caratterizza il suo popolo. L'altra sera a Zelig, un comico napoletano ha detto:"Quando Garibaldi salì dal sud disse ai contadini meridionali che stava unendo l'Italia. I contadini gli risposero che andava bene, bastava che faticasse da solo..."
Giusto per ridere un po', ma alla fine non ci dobbiamo meravigliare se nel 2010 ormai iniziato il divario tra nord e sud è, non accentuato, ma abissale. Prendiamo i libri di storia in mano e guardiamo quante volte è stata affrontata la "Questione Meridionale"?! Le difficoltà sono oggettive: mafia, mentalità, storia... ma secondo il mio modesto parere c'è anche una causa motivazionale. C

Saremmo un Paese ricco, bello e con una "personalità" riconosciuta in tutto il mondo...purtroppo però tendiamo a "staccare la spina" e restare a guardare...come se Garibaldi avesse detto:"Armatevi e partite!"...
E' ragionevole sostenere che l'Italia potrebbe essere un posto migliore se non si fosse mai unificata politicamente.
RispondiEliminaA parer mio ne avrebbe guadagnato soprattutto il sud, il quale, sebbene fosse ancora un paese molto arretrato nella metà dell'ottocento, poteva sviluppare una propria borghesia che, senza esser soffocata da un governo filonordista che puntava a mantenere il sud un grande latifondo, come purtroppo è avvenuto, nell'arco di 100 anni avrebbe trasformato il paese, sviluppando un'economia e una politica moderna.
Seguendo questo corso non sarebbe mai nata la mafia, o avrebbe comunque avuto un raggio d'azione limitato, e sappiamo bene quanto sia frenante il ruolo della criminalità organizzata nello sviluppo del sud.
Certo il sud non sarebbe comunque stato una "superpotenza" o altre menate, ma avrebbe guadagnato qualcosa di più importante: un forte senso civico.
La strada che avrebbe seguito il nord è meno interessante, secondo me al nord si sarebbero formati vari stati borghesi mitteleuropei influenzati ora dall'Austria ora dalla Francia.