Il ruolo degli anziani si è nettamente ridimensionato: da dispensatori di cultura (popolare) a baby sitter di nipotini a cui i genitori troppo occupati non hanno tempo da dedicare.
La maggior parte degli anziani in Italia è cresciuta in una società sostanzialmente chiusa, cattolica e molto più povera della nostra, un mondo “di superstizioni e antiche sentenze”, molto diverso dal nostro presente fatto di computer e consumismo. Con questo non voglio intendere che il presente sia libero da luoghi comuni, ma che, a differenza del passato, c'è una certa promozione, seppur incompleta, a evitarli.
Mio nonno ogni tanto mi ripete che nell'arco della sua vita ha visto una trasformazione straordinaria iniziata con una società agricola, passando per una industriale, e concludendosi nella attuale post industriale, senza usare questi termini, naturalmente.

Ma queste persone sono in grado di avere una visione d'insieme oggettiva della nostra realtà?
Più in pratica, un anziano è in grado di valutare l'esigenza della legislazione delle coppie di fatto, dell'eutanasia, della ricerca sulle cellule staminali?
Se venisse fatto un referendum in Italia quanto peso avrebbe il voto di questa generazione?
Bisogna ricordare che per l'ONU siamo il Paese più vecchio del mondo con una percentuale di popolazione anziana over 60 del 24,5%.
La maggior parte degli anziani ha uno scarso livello di istruzione, che li rende più vulnerabili all'azione dei potenti mass media dei nostri giorni. Basta guardarsi un po' intorno per notare quale fascino abbia il televisore per questa generazione, ben maggiore rispetto a quello che ha sui giovani, i quali, infatti, vertono maggiormente su internet.
Ovviamente i pensionati sono anche le vittime preferite dei truffatori, i quali, sfruttando la loro ingenuità o ignoranza, riescono a raggirarli più facilmente. Tant'è che esistono spot antitruffa diretti esplicitamente verso gli anziani.
Anche la politica in Italia è vecchia: l'età media dei parlamentari italiani è di "soli" 54 anni. E' ragionevole supporre che questo fatto contribuisca a spiegare le deficienze legislative dell'Italia su alcuni diritti civili rispetto agli altri paesi occidentali.
Forse gli anziani tendono a promuovere una politica moderata perché tutto sommato non si riconoscono nella società moderna, guardano con nostalgia a molti valori del passato. D'altro canto adesso vivono una ricchezza notevole se confrontata con la povertà della loro infanzia.
Il loro ruolo nella società è ancora importante, non solo per la brutale percentuale di elettorato che rappresentano, quanto per il loro aiuto alle famiglie giovani, dove generalmente lavorano entrambi i partner, e nella loro tendenza alla moderazione e alla limitazione dello spreco, una qualità che si perde nella nostra società di “usa e getta”.
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