
Il fascino,la tenerezza e l'esigenza di proteggere l'infanzia è presente in ogni essere umano, a parte le varie degenerazioni esistenti.
Nell'arco della storia si sono sovrapposte credenze, luoghi comuni e modi di dire che hanno coinvolto i bambini, o meglio minorenni.
Basti pensare ai rapimenti alieni, ai comunisti che mangiano bambini, agli zingari che li nascondono per poi sfruttarli, al commercio abusivo di organi...
Alcune sono chiaramente leggende metropolitane, altre invece più verosimili, altre reali...nessuno lo può sapere con certezza.
Di sicuro si rabbrividisce davanti a qualsiasi atrocità rivolta verso un minore.
Visto che il nostro intento è quello di riflettere su dati oggettivi, una statistica su cui si può discutere è la percentuale di scomparse che avvengono in Italia ogni anno su bambini minorenni.
L'immagine (sopra) mostra una tabella grazie alla quale ci si può fare una prima idea.
Sul sito www.bambiniscomparsi.it si possono leggere delle considerazioni importanti, fondate e documentate del fenomeno: in breve i vari studiosi sono arrivati a delle conclusioni interessanti, mirate soprattutto ad abbattere le paure popolari.
La maggior parte di bambini scomparsi non viene rapita da Rom o organizzazioni criminali , ma si tratta di fughe volontarie da istituti, dalla propria dimora, oppure "sequestri" da parte di un genitore separato: gli allontanamenti volontari dall'abitazione familiare riguardano soprattutto bambini/adolescenti italiani o comunque appartenenti a famiglie stabilmente residenti in Italia, le "fughe" dalle comunita' invece caratterizzano, in particolar modo, i bambini delle famiglie nomadi che, non riuscendo ad adattarsi alla nuova vita comunitaria, scappano dall'istituto per tornare presso le famiglie di origine. Nei casi di bambini molto piccoli, sono addirittura le famiglie stesse che li "rapiscono" per riportarli al precedente stile di vita, ovvero all'attivita' di accattonaggio o al compimento di piccoli furti e borseggi.
"Ci sono delle rappresentazioni dell'immaginario collettivo che spesso non corrispondono neanche lontanamente alla realtà, non partono da osservazioni oggettive ma dal consolidarsi di uno stereotipo", dice a Reuters Carlo Melegari, sociologo direttore del Cestim.
Prendiamo per esempio la paura collettiva del rapimento di bambini dal popolo Rom. E' una paura mondiale e datata, con un proprio corso storico:
"Si tratta di una leggenda fortissima. Negli anni Settanta era ambientata in un mercato, con una zingara che nascondeva il bimbo sotto le gonne... negli anni Ottanta negli Usa si trasforma, sono immigrati, non zingari, forse portoricani, che fanno sparire bambini dai centri commerciali. Poi dal '93 la storia arriva in Italia: un bambino sottratto dal carrello del supermercato, magari ritrovato con i vestiti cambiati ed i capelli tagliati, irriconoscibile, già pronto per essere portato via...".
Sia chiaro, molto probabilmente non è una paura priva di fondamenta, basta solo ridimensionarla, con dei dati sotto mano. Sarebbe molto meglio soffermarsi sui veri motivi che portano dei bambini ad essere allontanati volontariamente o meno dalle proprie famiglie, un problema sociale che ha le sue radici, i suoi motivi e purtroppo le proprie conseguenze. Spesso il male è molto più vicino a noi di quanto pensiamo (presto tratteremo casi reali accaduti vicino a noi).


Nessun commento:
Posta un commento